Italia: aumentano emissioni e rinnovabili

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L’ultima analisi trimestrale dell’ENEA evidenzia le criticità della transizione energetica in Italia, con il Paese ancora lontano dagli obiettivi di energia e clima al 2030. Nonostante un calo del 15% dei prezzi di elettricità e gas, nella seconda metà dell’anno si è registrato un nuovo aumento, con costi ancora superiori alla media del decennio 2010-2020: il gas costa il 60% in più, mentre il prezzo dell’elettricità è più che raddoppiato rispetto a quel periodo.

Emissioni in crescita e rinnovabili insufficienti in Italia

L’indice ISPRED di ENEA, che misura sicurezza, prezzi e decarbonizzazione, ha subito un calo del 25%, toccando il minimo storico. La frenata delle emissioni si è indebolita a causa della crescita dei consumi nei trasporti, nel settore residenziale e nel terziario, nonostante l’aumento delle installazioni fotovoltaiche (+6,8 GW). Tuttavia, la quota di rinnovabili sui consumi finali resta al 20%, 2,5 punti sotto il target previsto dal PNIEC 2024.

Consumi energetici e dinamiche settoriali

I trasporti hanno registrato un incremento del 3%, con un aumento della mobilità stradale e aerea. Anche il settore civile ha visto una crescita del 2,5% nei consumi, con un aumento dell’uso di gas per riscaldamento. Il settore dei servizi ha segnato un +4% nella domanda di elettricità, mentre il comparto industriale ha registrato un calo del 3%, riflettendo la contrazione della produzione di beni energivori (-3,7%).

Rinnovabili in crescita e carbone in calo

Nel 2024 si è registrato un drastico calo del carbone (-2,5 Mtep), riducendone l’uso nella produzione termoelettrica all’1% della domanda. Al contrario, i consumi di petrolio (+1,2%), gas (+0,8%) e rinnovabili (+12%) sono aumentati, grazie alla ripresa dell’idroelettrico. Tuttavia, la seconda parte dell’anno ha visto una ripresa delle emissioni di CO2 (+2%) dopo otto trimestri di calo, con una contrazione annua stimata inferiore al 3%, ben al di sotto del -8% registrato nel 2023.

Crollo dei costi del fotovoltaico

Il deficit commerciale italiano nelle tecnologie low-carbon ha subito una contrazione, grazie alla riduzione del 37% del costo dei pannelli fotovoltaici importati, portando il passivo da 6,4 miliardi a 5,5 miliardi di euro. Tuttavia, il deficit per le auto a basse emissioni è aumentato da 1,3 miliardi a 2,5 miliardi, mentre il settore degli accumulatori ha visto un calo del 40% nel deficit commerciale.

Italia e prezzi dell’energia troppo alti

Il prezzo dell’elettricità in Italia (€108/MWh) resta nettamente superiore ai livelli di Germania (€78/MWh), Spagna (€63/MWh) e Francia (€58/MWh). Lo spread tra il gas italiano (PSV) e quello europeo (TTF) è tornato a superare i 3 €/MWh. Nel complesso, i settori industriali energy-intensive continuano a soffrire a causa di questi costi elevati.

Scenario europeo: trend di consumo ed emissioni

Nell’eurozona i consumi energetici sono diminuiti di 0,5%, con una drastica riduzione del carbone (-14%) e del petrolio (-1,5%), mentre la produzione da rinnovabili e nucleare è aumentata del 5%. Le emissioni di CO2 sono calate del 3,5%, un risultato ancora insufficiente per rispettare gli obiettivi del 2030, che richiederebbero una riduzione media annua del 7%.

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