Proteine vegetali: il Portogallo ha una strategia

Il governo portoghese ha fatto notizia con il suo impegno pionieristico nello sviluppo di una strategia nazionale per le proteine vegetali, inserita all’interno del Piano nazionale per l’energia e il clima (NECP) aggiornato. Questo piano delinea le strategie degli Stati membri dell’UE per una transizione sostenibile ed è sottoposto all’analisi della Commissione europea.

L’importanza della strategia portoghese sulle proteine vegetali

Sebbene la maggior parte delle politiche si concentri sulla transizione energetica, il piano portoghese riconosce che “Promuovere una dieta diversificata, inclusa la riduzione del consumo di proteine animali e la promozione del consumo di alternative proteiche di origine vegetale, non solo riduce le emissioni di gas serra del settore agricolo, ma promuove anche un’alimentazione più sana“. Sviluppato da un governo PPE, il NECP si impegna a promuovere il consumo di proteine di origine vegetale, adottando misure sia dal lato della domanda che dell’offerta.

Il ruolo di ProVeg Portugal e delle organizzazioni europee

L’iniziativa rappresenta un risultato significativo, frutto di anni di impegno da parte di ProVeg Portugal, membro dell’EVU, che ha collaborato con più di 15 organizzazioni portoghesi ed europee per evidenziare il ruolo delle diete a base vegetale nella riduzione delle emissioni, nel sostegno alla sostenibilità ambientale e nel miglioramento della salute pubblica.

Questo piano rappresenta un’importante opportunità per reimmaginare il nostro sistema alimentare. La sfida ora sta nello sviluppare meccanismi di finanziamento chiari, tempistiche dettagliate e metriche solide per misurare il successo“, ha dichiarato Joana Oliveira, Direttrice di ProVeg Portugal.

I limiti della strategia e il possibile coinvolgimento dell’UE

Nonostante la sua portata innovativa, la strategia portoghese manca ancora di dettagli operativi. Il governo deve ancora chiarire le modalità di attuazione delle misure e le risorse da destinare al progetto. Resta il dubbio se l’UE seguirà questa direzione. Il Portogallo potrebbe unirsi a paesi come Danimarca, Germania e Paesi Bassi, che hanno già avviato politiche significative sugli alimenti a base vegetale, mentre altre nazioni, tra cui Repubblica Ceca, Irlanda, Lussemburgo ed Estonia, hanno recentemente sostenuto la diversificazione proteica nelle discussioni del Consiglio europeo.

Le pressioni sulla Commissione europea affinché promuova più alimenti a base vegetale sono in costante crescita. Di recente, centinaia di parti interessate, tra cui agricoltori e ONG attive nei settori della salute, della protezione dei consumatori, del clima, dell’alimentazione e del benessere animale, hanno pubblicato una lettera congiunta per richiedere un piano d’azione UE sugli alimenti a base vegetale. Inoltre, oltre 80 parti interessate, tra cui aziende e produttori agricoli, hanno redatto un documento congiunto per la diversificazione proteica nell’UE. Un gruppo di oltre 20 eurodeputati, appartenenti a diversi gruppi politici, ha inoltre inviato una lettera al Commissario per l’agricoltura e l’alimentazione, Christophe Hansen, chiedendo una strategia UE per la diversificazione proteica.

Proteine vegetali in Europa

Con la Vision for Agriculture del Commissario che verrà pubblicata il 19 febbraio e l’UE concentrata sull’aumento della competitività e della sicurezza alimentare, resta da capire se la diversificazione proteica basata sulle piante diventerà una parte centrale di un piano europeo.

Questa è una delle proposte più consensuali per il futuro dell’agricoltura UE, che raccoglie sostegno da tutte le parti del tavolo, dagli agricoltori ai medici, alle diverse ONG, alle aziende e ai decisori politici“, ha affermato Rafael Pinto, Senior Policy Manager presso l’EVU, aggiungendo che “un piano d’azione UE sugli alimenti a base vegetale o una strategia equivalente di diversificazione proteica non è solo necessario, ma essenziale per garantire i nostri obiettivi economici, sanitari, climatici e di sicurezza alimentare“.

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