Vogliamo davvero affidarci al nucleare?

Nucleare

Mentre l’Europa e il resto del mondo soffrono sotto l’ondata di calore, un falso allarme in una centrale nucleare ha portato allo spegnimento di un reattore nucleare in Russia, lasciando al buio milioni di persone. Questo episodio ha ben evidenziato la vulnerabilità di un sistema energetico centralizzato.

Come riportato da Radio Free Europe, sulla base di dichiarazioni delle autorità energetiche russe, il blackout presso la centrale nucleare di Rostov, che fornisce elettricità all’intero distretto federale meridionale e alla Crimea occupata, è stato il risultato dell’attivazione errata di un meccanismo di spegnimento.

In una dichiarazione su Telegram citata da RFE, il gestore energetico nucleare russo Rosenergoatom ha ammesso che un “meccanismo di protezione è stato attivato” a causa di un “falso allarme”. Di conseguenza, con lo spegnimento di una delle quattro unità di potenza della centrale di Rostov, circa un milione di persone in Russia e Crimea – annessa dal presidente russo Vladimir Putin nel 2014 – sono rimaste senza elettricità.

Cosa causa i blackout?

Al momento, non è chiaro esattamente cosa abbia causato il “falso allarme”. Tuttavia, l’interruzione arriva in un momento critico per il paese, che come il resto del mondo sta vivendo ondate di calore senza precedenti che hanno causato blackout poiché le persone utilizzano più energia che mai per l’aria condizionata.

“Il consumo di elettricità nel paese è aumentato del 9% nella seconda settimana di luglio rispetto alla settimana precedente — l’elettricità è utilizzata principalmente per sistemi di aria condizionata e raffreddamento”, ha spiegato Valery Andrianov, professore associato all’Università Finanziaria di Mosca, al quotidiano russo Izvestia, secondo quanto riportato da Newsweek.

La situazione è ulteriormente aggravata dall’ondata di calore senza precedenti che sta colpendo il paese, come il resto del globo, portando a blackout a causa dell’aumento del consumo di energia per l’aria condizionata.

Oltre al caldo e al falso allarme, anche gli attacchi all’infrastruttura russa da parte di un gruppo di droni ucraini alla fine di giugno hanno provocato interruzioni di corrente.

Le debolezze del nucleare

L’incidente russo mette in luce la criticità di dipendere da un sistema energetico centralizzato, come quello nucleare. Anche se le centrali nucleari sono considerate sicure, un singolo incidente o attacco può avere conseguenze catastrofiche per milioni di persone.

Le energie rinnovabili, invece, offrono la possibilità di creare una rete energetica distribuita, più resiliente e efficiente. Diversi piccoli impianti, come quelli solari o eolici, possono essere distribuiti sul territorio, riducendo il rischio di blackouts su larga scala.

L’incidente in Russia dovrebbe spingerci a riflettere sul futuro del nostro sistema energetico e a investire maggiormente nelle energie rinnovabili per costruire un futuro più sicuro e sostenibile.

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