La recente pubblicazione del report “Il programma per la riqualificazione energetica degli edifici della pubblica amministrazione centrale” da parte di ENEA ha sottolineato l’importanza degli investimenti nella riqualificazione energetica degli immobili pubblici. Con un finanziamento di 430 milioni di euro, il Programma di Riqualificazione degli Edifici della Pubblica Amministrazione Centrale (PREPAC) ha visto negli ultimi anni un notevole coinvolgimento da parte delle varie amministrazioni.
Le pubbliche amministrazioni centrali interessate, entro il 15 luglio di ciascun anno, possono proporre i propri progetti per partecipare al PREPAC. Per il periodo compreso tra il 2021 e il 2030, il PREPAC mette a disposizione risorse finanziarie pari a 75 milioni di euro all’anno.
Finanziamenti al top per la Difesa
Secondo lo studio, il Ministero della Difesa ha ottenuto i finanziamenti più sostanziosi per i propri progetti, con un primato in termini di fondi complessivi assegnati (56% del totale). Tuttavia, sono stati osservati investimenti anche da parte dei ministeri dell’Interno (19%), dell’Economia (9%) e della Giustizia (6%).
Destinazione dei fondi e zone coinvolte
Il documento analizza dettagliatamente 169 progetti valutati esclusivamente da ENEA, rappresentando complessivamente il 55% dei 310 progetti finanziati. Tra le destinazioni d’uso più frequenti, le caserme occupano il primo posto con una superficie riqualificata di 470 mila m2, seguite dagli uffici con 380 mila m2 e dai penitenziari con 261 mila m2, che rappresentano l’8% della superficie totale delle strutture carcerarie.
Approssimativamente la metà dei progetti riguarda edifici situati nelle regioni della Campania, dell’Emilia-Romagna, del Lazio e della Puglia, e sono prevalentemente ubicati nelle zone climatiche classificate come D (37%), E (33%) e C (24%). Secondo un’analisi condotta da ENEA utilizzando i dati del portale del Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica (SIAPE), in Italia il 60% degli edifici pubblici o ad uso pubblico è classificato nelle categorie energetiche E, F e G.
Impatto ambientale e obiettivi futuri
Secondo quanto evidenziato dall’ENEA, la maggior parte degli interventi riguarda la riqualificazione energetica, rappresentando il 63% dei casi e coinvolgendo il 75% della superficie totale interessata. Le ristrutturazioni importanti, sebbene meno frequenti (37% dei casi), generano maggiori benefici in termini di riduzione delle emissioni di CO2 evitate (53% del totale) e di risparmio energetico (50%). Tra i lavori più comuni figurano l’isolamento dell’involucro opaco, la sostituzione dei serramenti e l’efficientamento dell’impianto di illuminazione.
La ricerca evidenzia l’importanza degli investimenti nella riqualificazione energetica degli edifici pubblici per ridurre le emissioni di CO2 e migliorare l’efficienza energetica. Tuttavia, sono necessari ulteriori sforzi per raggiungere gli obiettivi prefissati e massimizzare gli effetti positivi sul lungo termine.