Mobilità urbana: Focus2R rivela il trend in crescita delle due ruote in Italia, con bike sharing e sicurezza al centro delle politiche locali. Bike e scooter sharing, sicurezza, disponibilità parcheggi e piste ciclabili: dall’ottavo rapporto dell’Osservatorio promosso da ANCMA e Legambiente, in collaborazione con Ambiente Italia, la fotografia delle politiche locali in favore di ciclisti e motociclisti.
Non si arresta la crescita degli spostamenti privati sulle due ruote a pedale e a motore in Italia, in particolare quelli con i motocicli, che passano dal da 2,6% del 2019 a 4,1%. E le amministrazioni comunali continuano rispondere e a pianificare, sebbene con intensità e qualità d’intervento differenti e discontinue. Aumentano così la disponibilità media di piste ciclabili, i parcheggi per le bici, le soluzioni di bike sharing. Inoltre, nascono nuove forme di incentivi per l’utilizzo di Cargo Bike nella gestione della logistica di ultimo miglio.
Nel panorama della mobilità urbana, il rallentato accesso dei veicoli a due ruote alle corsie riservate e il lento sviluppo dello scooter sharing rispetto alla bicicletta sono evidenziati nell’ottavo rapporto dell’Osservatorio Focus2R. La sicurezza dei motociclisti rimane una preoccupazione, con poche città che adottano soluzioni come guardrail. Al contrario, municipi dedicati al miglioramento della sicurezza dei ciclisti sono in aumento. Il rapporto, promosso da Confindustria ANCMA e Legambiente, sottolinea l’urgenza di integrare misure di sicurezza per utenti a due ruote nella pianificazione urbana. Presentato a Milano, l’evento ha coinvolto assessori della mobilità di Milano, Palermo, Roma e il Project manager di Bologna.
L’indagine rappresenta la più completa e aggiornata panoramica delle politiche attuate dalle amministrazioni cittadine dedicate a ciclisti urbani e motociclisti. Questa ricerca è il frutto di uno specifico questionario inviato nel 2022 a 106 Comuni capoluogo di provincia ed elaborato nel corso del 2023. Grazie alle risposte di 99 amministrazioni, il Focus2R rende quindi disponibili informazioni esclusive su piste ciclabili, sharing mobility, parcheggi dedicati. E tanti altri aspetti legati alla mobilità su due ruote, di cui rappresenta in qualche misura anche le esigenze e le richieste degli utenti.
Intermodalità bici-treno in oltre l’80% dei comuni
Entrando nel vivo dei risultati del rapporto, dall’universo della mobilità a pedali arrivano conferme interessanti. In particolare, per quanto riguarda il numero di comuni che continuano a consentire il trasporto di biciclette sui mezzi pubblici, quattro città (Imperia, Latina, Trieste e Perugia) hanno deliberato di estendere o introdurre questa opportunità.
Aumenta l’impegno per nuovi stalli: 27 amministrazioni hanno adottato provvedimenti per la realizzazione di nuovi parcheggi per le biciclette nei prossimi tre anni (+4.000 stalli). Il numero di comuni con postazioni di interscambio bici in tutte o almeno in una stazione ferroviaria è in discreto aumento rispetto all’anno precedente. Si passa dal 77% del 2021 all’82,8% del 2022: il dato è in netto miglioramento rispetto al passato ( 73% nel 2019 e 70% del 2015).
Crescono le opportunità di bike sharing (+5,4% per la pedalata muscolare, +13,1% a pedalata assistita), soprattutto a stazione fissa, dove la disponibilità complessiva di bici supera i 13mila pezzi. Oltre 25mila sono invece le bici in modalità free flow, soluzione che è tuttavia cresciuta con minore intensità (+1,3%). In questo ambito spiccano, in ordine, le città di Firenze, Milano, Bologna e Brescia per numero di prelievi ogni mille abitanti (oltre 3.000, con punte di più di 5000 per il capoluogo lombardo).
La crescente popolarità dei servizi di sharing emerge anche dall’aumento nel numero complessivo di prelievi, che registrano un aumento del 56% dal 2021 al 2022. Centrale, infine, nella rilevazione il tema della sicurezza. Per il 29% dei comuni migliorare quella dei ciclisti è una priorità molto alta, per il 30% alta. Dal 26% viene classificata come medio-bassa, mentre solo il 15% non considera ancora questo tema una priorità negli strumenti di programmazione.
Motocicli al top in Liguria
Nel 2022 hanno circolato in media nei capoluoghi italiani oggetto della rilevazione 14,42 motociclette ogni 100 abitanti (erano 13,53 nel 2021,13,38 nel 2015). Per densità di moto e scooter spiccano le province liguri di Imperia e Savona con circa 30 motocicli ogni 100 abitanti. A seguire, Pesaro, Rimini, Trieste, Agrigento e La Spezia con più di 20 motocicli.
Come preannunciato, per i veicoli a due ruote, l’accesso alle corsie riservate ai mezzi pubblici è limitato all’88,2% delle città. Migliora invece la disponibilità di parcheggi dedicati: nel 2022, 10 comuni hanno deliberato la creazione di nuovi stalli, con oltre 480 posti disponibili. Firenze spicca con 96 stalli ogni 1.000 abitanti, seguita da Imperia e Savona. Tuttavia, 34 città non superano i 5 stalli ogni 1.000 abitanti e solo in 4 casi il valore supera 40.
Per quanto riguarda la mobilità condivisa, come anticipato, lo sviluppo è ancora in ritardo rispetto alla crescita di quello dedicato alle biciclette, anche se nel 2022 lo sharing di moto/scooter elettrici è disponibile in 13 comuni, 5 in più rispetto al 2020 e 10 in più rispetto al 2015. A questo si aggiunge che nel corso dell’anno 17 comuni hanno deliberato o previsto nuovi bandi per la condivisione dei veicoli, sia per rinnovare servizi esistenti che per individuare nuovi operatori.
Infine, nota dolente, il miglioramento della sicurezza delle due ruote nei due principali strumenti di pianificazione della mobilità urbana (PUM e PGTU) non è considerata ancora una priorità dal 42% dei comuni a cui si aggiunge un 21% che la indica come priorità bassa. La tendenza complessiva è tuttavia in leggero miglioramento rispetto al 2021: lo scorso anno solo l’8% dei comuni indicava priorità molto alta, mentre quest’anno il dato è salito all’10%.
L’utilizzo dell’auto cresce al 66,3%, circa +4 punti in più del livello pre-Covid. La riduzione della velocità nei centri urbani è diventato negli ultimi anni un tema chiave, coinvolgendo 80 città. Di queste, 76 hanno almeno una zona 30 km/h e 18 città hanno limite a 20 km/h. Otto città hanno invece introdotto limiti di 15 km/h o inferiori.
Gli spostamenti a basso impatto sotto quota 30%
In generale, l’insieme di spostamenti con soluzioni a basso impatto (piedi, bici, micromobilità e mezzi pubblici) si è comunque abbassato al valore di 29,7%. Questo dato risulta in diminuzione rispetto al 2020, quando il valore aveva raggiunto il 38,2% (era al 35% nel 2019).
Nonostante permanga un divario tra Nord e Sud, l’ultima rilevazione evidenzia una crescente attenzione alla mobilità su due ruote nelle città italiane. L’incremento, sebbene nei principali indicatori, non è proporzionale al mercato e alla presenza urbana. In sintesi, l’analisi di Focus2R sottolinea l’importanza di adottare soluzioni innovative per migliorare la mobilità urbana, promuovendo alternative sostenibili e sicure.