Un viaggio di 190 chilometri lungo il grande fiume di Puglia

La Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese è molto più di un percorso ciclabile; è un’esperienza avvincente di 190 chilometri attraverso le terre affascinanti che si nutrono e dissetano del più grande fiume di Puglia. Scoprirlo significa immergersi in una dimensione ricca di emozioni, dominata dal fluire dell’acqua che attraversa la regione. L’accessibilità alla Ciclovia è destinata a crescere con l’aggiunta di quattro nuove tratte. I lavori, recentemente aggiudicati e in programma per il completamento nel 2026, collegheranno il tratto attuale in Valle d’Itria alla Murgia gioiese. Questo nuovo itinerario attraverserà paesaggi mozzafiato, dall’olivata del barese alla Costa Sveva e di lì verso le sorgive terre spinazzolesi, unendo comunità e ampliando ulteriormente la rete ciclabile.

La ciclovia dell’acquedotto: un progetto visionario

“La dorsale che porta l’acqua in Puglia dalle altre regioni – spiega il presidente della Regione
Michele Emiliano – è un’opera di ingegneria straordinaria che sarà presto arricchita da una delle
più importanti ciclovie artificiali mai realizzate. La nuova infrastruttura permetterà di guardare la
Puglia da un altro punto di vista e consentirà ai Comuni, ma anche ai privati proprietari di casolari
e altre strutture abbandonate, di realizzare una serie di interventi collaterali per fornire assistenza
tecnica alle biciclette, ospitalità, food o altri servizi. Questi servizi arricchiranno il territorio e
consentiranno di indirizzare l’offerta turistica anche nelle aree interne, e non solo sulla costa,
favorendo l’obiettivo della destagionalizzazione”.

“La Puglia offre ciclovie di grande interesse, inserite nel Piano regionale della mobilità ciclistica,
che sviluppa percorsi per circa 2300 km su territorio pugliese i quali si integrano con reti nazionali
e internazionali – aggiunge l’assessore ai Trasporti e alla Mobilità Sostenibile, Anita Maurodinoia
–. La Ciclovia dell’Acquedotto pugliese è una infrastruttura di grandissimo valore per la Regione Puglia perché abbraccia diversi ambiti, dal turismo alla mobilità sostenibile, dalla valorizzazione del paesaggio a quella del patrimonio immateriale e materiale pugliese. La creazione di una rete ciclabile sicura, accessibile e diffusa sul territorio è, del resto, imprescindibile per promuovere la mobilità dolce e il cicloturismo, migliorando la qualità della vita e dell’ambiente grazie all’offerta di infrastrutture per una mobilità alternativa all’auto privata”.

Turismo ciclabile e sviluppo del territorio

“L’interconnessione ci rende unici come acquedotto, ancor più – sottolinea il Presidente di AQP,
Domenico Laforgia – della meravigliosa opera ingegneristica del canale principale: il fiume
“nascosto” della Puglia, con 245 chilometri che partono a poche centinaia di metri dalle sorgenti
della Sanità di Caposele (AV) e terminano a Monte Fellone, nell’agro di Martina Franca (TA).
Unioni, legami, che vanno oltre gli schemi idrici: con la ciclovia dell’acqua avviciniamo i cittadini
alla nostra opera e miglioriamo la comprensione reciproca. Favoriamo come Gruppo la coesione
economica, sociale e regionale. Valori che ci consentono di mettere il nostro ingegno sempre al
servizio del territorio, per un benessere che dall’acqua trova sempre diverso giovamento”.