Il disegno di legge sulla sicurezza stradale proposto da Matteo Salvini, denominato DDL Salvini, è stato oggetto di pesanti critiche da parte delle Associazioni della Piattaforma #Città30subito. Secondo queste organizzazioni, il DDL presenta alcune lacune significative che non affrontano adeguatamente la principale causa degli incidenti stradali: la velocità eccessiva.

DDL Salvini inefficace nel limitare la velocità, principale causa di incidenti gravi

Uno dei punti critici evidenziati riguarda l’inefficacia del disegno di legge nel limitare la velocità, che rappresenta la principale causa di incidenti gravi nelle città. Inoltre, il DDL limita l’uso degli autovelox anziché promuoverne l’installazione per controllare e moderare la velocità dei veicoli. Questo approccio è stato considerato dannoso dalle Associazioni, in quanto rappresenta un passo indietro rispetto alle norme esistenti per la mobilità sostenibile, limitando la realizzazione di infrastrutture ciclabili, zone a traffico limitato (ZTL) e parcheggi regolamentati.

La proposta della Piattaforma #Città30subito

Le Associazioni della Piattaforma #Città30subito, che includono organizzazioni come Legambiente, FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, Asvis, Kyoto Club, Salvaiciclisti, Fondazione Michele Scarponi, AMODO, Clean Cities Campaign, hanno promosso una proposta di legge basata sul modello spagnolo per promuovere la sicurezza stradale nelle città attraverso la moderazione della velocità e la riqualificazione dello spazio pubblico. Pertanto, la richiesta rivolta al Governo e al Parlamento è quella di istituire un limite di velocità di 30 km/h nelle aree urbane, rendendo le città più sicure per i pedoni e i ciclisti, e ritirare le modifiche proposte per la mobilità sostenibile.

Nonostante il Ministro Salvini si sia impegnato per la sicurezza stradale con la presentazione della riforma, l’assenza di interventi mirati alla moderazione della velocità è stata considerata una grave mancanza. Sebbene sia importante contrastare l’abuso di sostanze illecite alla guida, che rappresenta il 4% degli incidenti secondo il Ministero dell’Interno, la velocità eccessiva è la principale causa o concausa degli incidenti stradali, come confermato dall’ISTAT nel 2021. Pertanto, è necessario adottare misure incisive per affrontare questo problema.

Secondo le Associazioni della Piattaforma #Città30subito, la proposta di legge del Ministro Salvini non contribuirà a migliorare la sicurezza stradale, specialmente nelle città, dove si verificano oltre il 70% degli incidenti stradali. Per garantire efficacemente la sicurezza delle persone, soprattutto per i pedoni e i ciclisti, è fondamentale ridurre legalmente la velocità massima sulle strade urbane. Solo così sarà possibile ridurre il rischio di incidenti e promuovere una maggiore sicurezza stradale.

Limitare la velocità a 30 km/h riduce significativamente il numero e la gravità degli incidenti stradali

Le Associazioni della Piattaforma #Città30subito hanno sottolineato che numerosi studi e esperienze internazionali dimostrano che limitare la velocità a 30 km/h nelle aree urbane riduce significativamente il numero e la gravità degli incidenti stradali. Questa misura favorisce una maggiore consapevolezza da parte degli automobilisti, consentendo loro di reagire tempestivamente e ridurre la distanza di frenata in caso di necessità.

Inoltre, la riduzione della velocità massima a 30 km/h favorisce l’uso di mezzi di trasporto sostenibili come la bicicletta e il camminare, contribuendo così a migliorare la qualità dell’aria, ridurre l’inquinamento acustico e promuovere uno stile di vita attivo e salutare.

Le Associazioni invitano quindi il Governo e il Parlamento a prendere in considerazione la proposta di legge basata sul modello spagnolo e ad adottare misure concrete per garantire una maggiore sicurezza stradale nelle città italiane. Queste misure includono l’istituzione di limiti di velocità di 30 km/h nelle aree urbane, l’installazione di autovelox per controllare il rispetto dei limiti di velocità e la promozione di infrastrutture ciclabili, zone a traffico limitato e parcheggi regolamentati.