Pulcini maschi, una battaglia per i diritti animali in Italia

Salvaguardia pulcini maschi

Nonostante le promesse legislative, la sorte dei pulcini maschi nell’industria delle uova italiana rimane incerta. Ogni anno, oltre 35 milioni di pulcini maschi nati per errore vengono brutalmente eliminati, considerati come “scarti” perché incapaci di produrre uova e quindi inutili per l’industria. Le associazioni per i diritti degli animali, come Animal Equality, CIWF Italia, Essere Animali, Animal Law Italia e LAV, hanno lanciato un forte appello ai Ministeri della Salute, dell’Agricoltura e del Made in Italy con l’obiettivo di ottenere l’adozione dei decreti mancanti per rendere effettiva la legge 4 agosto 2022, n.127, che vieta l’uccisione dei pulcini maschi in Italia. Sebbene la scadenza per l’emanazione dei decreti fosse fissata per aprile 2024, ad oggi non si è ancora raggiunto il traguardo, lasciando milioni di pulcini a rischio di abbattimento.

Necessità di decreti attuativi per salvaguardare i pulcini maschi

Il termine “pulcini nati per errore” si riferisce ai pulcini maschi che sfuggono al processo di selezione prima della schiusa, una situazione che la tecnologia di sessaggio in-ovo dovrebbe prevenire, ma che non sempre riesce a evitare. A tal proposito le associazioni richiedono l’emanazione di decreti attuativi, senza i quali la legge non può essere pienamente applicata; tra questi per l’appunto il decreto sull’etichettatura delle uova trattate con la tecnologia di sessaggio in-ovo (in grado di identificare il sesso del pulcino prima della schiusa), oppure altro decreto essenziale riguarda il supporto allo sviluppo di tecnologie per il sessaggio in-ovo, al fine di ridurre l’abbattimento dei pulcini maschi. Paesi come la Francia per esempio hanno già implementato tecnologie di sessaggio in-ovo con un impatto economico minimo per i consumatori, solo 1 centesimo in più per una confezione da sei uova infatti.

Infine, si attende un provvedimento sui criteri per le associazioni incaricate di prendersi cura dei pulcini nati per errore, i quali non possono essere abbattuti secondo la legge, ma la cui sorte è ancora indefinita, in assenza di linee guida chiare su chi debba prendersene cura e come.

La società si mobilita per i diritti degli animali

Le associazioni animaliste sottolineano come l’adozione di queste misure non sia solo una questione di etica ma anche di fiducia nei confronti dei cittadini. Con oltre 110 mila firme raccolte tramite petizioni dal 2020, la popolazione italiana si è schierata apertamente contro l’uccisione dei pulcini maschi. Le associazioni chiedono al Governo di agire immediatamente, per non deludere questa richiesta di cambiamento.

“La società è pronta a intraprendere questo passo storico per i diritti degli animali, ma la politica deve fare la sua parte”, dichiarano le associazioni. La legge stabilisce infatti che il divieto di abbattimento dei pulcini maschi dovrà essere pienamente attuato entro il 2026, ma nel frattempo è cruciale fornire alle aziende gli strumenti per adattarsi, sviluppare nuove tecnologie e informare correttamente i consumatori sul benessere animale, dichiarano le associazioni.

Un futuro senza abbattimento: verso un divieto europeo

L’abbattimento dei pulcini maschi rappresenta una pratica crudele e obsoleta per cui le associazioni animaliste, insieme ai cittadini italiani, stanno lottando per ottenere un cambio di rotta immediato. Invitando il governo a rispettare le promesse fatte con la legge del 2022 si prospetta un futuro più rispettoso degli animali, senza gravare sui consumatori.

L’Italia non è sola in questa battaglia. Le associazioni stanno lavorando per estendere il divieto di abbattimento dei pulcini maschi a livello europeo, sostenendo l’adozione del sessaggio in-ovo in tutta l’Unione. È solo una questione di volontà politica e di attuazione delle normative.

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