Molten Industries: dal garage alla rivoluzione dell’energia pulita

Molten Industries

Nel cuore della Silicon Valley, il garage è diventato un simbolo leggendario di innovazione. È proprio in uno di questi spazi umili che Caleb Boyd e Kevin Bush hanno fondato Molten Industries, nel garage della casa di un professore di Stanford dove Kevin aveva affittato un appartamento.

La sfida di Molten Industries

La scelta del garage non era casuale: offriva lo spazio necessario e, soprattutto, l’energia. Boyd e Bush miravano a scomporre il metano in modo da non emettere anidride carbonica, riscaldando un reattore di pirolisi del metano fino a circa 1.000 gradi Celsius utilizzando il caricatore per veicoli elettrici del professore. “Il professore era molto disponibile,” ha raccontato Boyd a TechCrunch. “Veniva a trovarci, ci aiutava con i nostri esperimenti e ci dava consigli.”

Molten Industries, come molte altre startup nel settore delle tecnologie climatiche, ha dovuto affrontare la cosiddetta “valle della morte” tra l’esperimento di laboratorio e l’avere un’azienda investibile. Fortunatamente, Boyd e Bush hanno ricevuto una visita decisiva da parte di Ashley Grosh, vicepresidente di Breakthrough Energy, l’organizzazione fondata da Bill Gates. Grosh rappresentava il programma Breakthrough Energy Discovery, dedicato alle aziende in fase iniziale.

Il supporto di Breakthrough Energy

Breakthrough Energy Discovery è un’evoluzione del programma Fellows di Breakthrough, operativo dal 2021, che identifica fondatori promettenti e fornisce loro sovvenzioni fino a $500.000. Questo programma ha supportato 42 aziende nel settore delle tecnologie climatiche, che hanno raccolto complessivamente $250 milioni.

Grosh ha spiegato a TechCrunch che il loro obiettivo è identificare e supportare le aziende promettenti fin dalle prime fasi, dove altre fonti di finanziamento potrebbero essere riluttanti a investire. Questo approccio offre un vantaggio significativo: una finestra anticipata sui fondatori di domani e potenziali ritorni elevati.

Dalla ricerca di base alla realtà imprenditoriale

Investitori come Azolla Ventures stanno seguendo strategie simili, finanziando studenti laureati per esplorare progetti interessanti. Questo approccio mira a scoprire opportunità sottovalutate, specialmente in istituzioni accademiche meno conosciute, ma con un grande potenziale di innovazione.

Collaborative Fund, ad esempio, ha investito $15 milioni nell’Istituto Wyss di Harvard per ricercare materiali sostenibili. Questo investimento ha l’obiettivo di identificare progetti promettenti e prepararli per raccogliere fondi.

Per i fondatori come Mattia Saccoccio di NitroVolt, che sviluppa ammoniaca sostenibile per fertilizzanti, il supporto di Breakthrough Energy è fondamentale per superare l’isolamento accademico e connettersi con altre startup e industrie.

Un futuro promettente per Molten Industries

Per Boyd di Molten Industries, il supporto dei business fellows di Breakthrough Energy è stato essenziale per l’evoluzione della loro azienda. Inizialmente, la loro tecnologia produceva carbonio che pensavano di seppellire o utilizzare nel cemento. Tuttavia, con l’aiuto dei loro mentori, hanno deciso di convertire il carbonio in grafite per batterie agli ioni di litio, migliorando notevolmente il loro modello di business.

Ted McKlveen, co-fondatore e CEO di Verne, che sviluppa un nuovo metodo per immagazzinare l’idrogeno, conferma l’importanza di questo supporto: “Aiuta a passare da zero a uno, da nulla a qualcosa che puoi presentare agli investitori e dire: ‘Ok, ci siamo, siamo reali’.”

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