Le aziende che abbracciano la sostenibilità nella loro supply chain stanno ottenendo non solo benefici ambientali, ma anche notevoli vantaggi finanziari. Lo dimostra il report DNV “Lean and Green:building sustainable and cost-efficient supply chains”, frutto di un’indagine su un campione di 525 business leader e dirigenti con base in Europa di aziende che generano un fatturato annuo globale superiore a 250 milioni di dollari.
Un dirigente su quattro ha già rilevato un incremento dei ricavi grazie agli investimenti in sostenibilità nelle catene di fornitura da parte del proprio business e un altro 38% prevede di ottenerlo nel prossimo anno. In aggiunta, più di un terzo (34%) ha dichiarato di aver ottenuto risparmi sui costi puntando sulla sostenibilità della supply chain, mentre il 40% mira a raggiungerli l’anno venturo, dimostrando come l’adozione di pratiche sostenibili sia un catalizzatore per il successo aziendale.
Il contributo digitale: misurare, rendicontare, e ridurre le emissioni
La ricerca di DNV evidenzia che le aziende che investono in iniziative di sostenibilità registrano benefici finanziari, nonostante le incertezze legate ai regolamenti europei ESG che entreranno in vigore nel 2024.
Paul McNeillis, Regional Director, Europe – Supply Chain & Product Assurance di DNV, ha dichiarato: “Le aziende investono sempre più in tecnologie digitali per misurare, rendicontare, verificare e ridurre le emissioni di anidride carbonica della propria supply chain e i costi associati. Allo stesso tempo, molte di esse sono spinte anche dai requisiti obbligatori delle normative sulla sostenibilità per garantire la tracciabilità e la conformità al rispetto dei diritti umani lungo le proprie catene di fornitura. Le imprese leader sono in grado di sfruttare l’assicurazione digitale per affrontare sia i rischi ambientali sia quelli sociali, eliminando, in parallelo, le inefficienze dei costi, riducendo così i rischi ESG e i costi della catena di fornitura”.
Peraltro, un terzo degli intervistati ritiene che le iniziative di supply chain digitale hanno prodotto una crescita dei ricavi e una riduzione dei costi, mentre circa la metà pensa di ottenere questi risultati entro il prossimo anno.
Gap di preparazione rispetto alle normative green per il 35% degli intervistati
Nonostante la crescente adozione di iniziative sostenibili, il 35% del campione ha segnalato una significativa carenza di conoscenza e preparazione per le prossime normative. Le sfide principali includono l’implementazione della Direttiva UE sulla Due Diligence Aziendale, il rispetto del Regolamento sulla Progettazione Ecocompatibile dei Prodotti Sostenibili, l’adesione alla Direttiva sulla Rendicontazione della Sostenibilità Aziendale (CSRD), e la gestione del Meccanismo di Aggiustamento del Carbonio alle frontiere (CBAM). La mancanza di competenze rispetto alle normative in arrivo costituisce l’ostacolo principale che impedisce alle aziende di allinearsi completamente alle leggi sulla sostenibilità della supply chain.
“Le imprese che hanno dubbi devono determinare il proprio stato di preparazione per queste normative con una chiara analisi delle lacune e mettere in atto un piano di conformità e di creazione di valore prima delle date di implementazione” ha aggiunto McNeillis.
La sfida di domani: “fare” impresa con la sostenibilità
Geir Fuglerud, CEO – Supply Chain & Product Assurance di DNV, ha affermato: “Con la crescente pressione da parte delle autorità di regolamentazione, investitori, media e consumatori sul fronte ambientale e sociale, essere sostenibili mantenendo la redditività è un compito ambizioso. Ad ogni modo, grazie a coloro che hanno contribuito a questo report, possiamo dimostrare che è possibile, a patto che si disponga degli strumenti digitali giusti per monitorare, misurare, verificare e rendicontare efficacemente le misure di sostenibilità e che si sia informati sulla conformità”.
“DNV collabora con molte aziende pubbliche e private in tutto il mondo nel loro percorso di sostenibilità della supply chain e aiutarle ad aggiornarsi sulle tecnologie disponibili è una parte essenziale di questo processo. Ci auguriamo che questo report infonda un po’ di fiducia per la strada da intraprendere e che le raccomandazioni in esso delineate possano supportare un maggior numero di imprese a garantire che l’assimilazione di pratiche sostenibili non debba per forza significare maggiori spese generali, ma che, se realizzata in modo efficace e sostenuta dagli strumenti giusti, possa sbloccare un grande potenziale di crescita”.