Gli operatori dell’industria elettrica si sono riuniti per chiedere aiuto a Bruxelles, poiché il settore sta registrando una crescita lenta dovuta alle preoccupazioni ecologiche e a un ambiente difficile per gli investimenti.
Un settore alle prese con infrastrutture datate
In un contesto in cui gli sforzi dell’UE sono orientati al potenziamento dell’energia eolica e solare per rifornire gli stati membri, l’industria europea dell’energia idroelettrica sta iniziando a risentire della pressione. “L’energia idroelettrica sta affrontando una serie di sfide”, ha spiegato Xabier Viteri, amministratore delegato del colosso spagnolo Iberdrola Renewables, intervenuto a Bruxelles martedì 24 ottobre. La sfida più grande del settore? “È la mancanza di un business case”, ha detto. Oltre a questo, è necessario ricordare che l’industria europea idroelettrica è datata se si considera che le dighe costruite all’inizio del XX secolo continuano a fornire elettricità ancora oggi.
L’urgenza di incentivi e di una semplificazione legislativa
Le richieste principali dell’industria riguardano il sostegno finanziario ai progetti idroelettrici e la creazione di un ambiente di mercato che ricompensi il contributo del settore alla stabilità della rete. L’energia idroelettrica è in grado di erogare servizi strategici al sistema elettrico, come la generazione continua e la capacità di modulare la produzione in modo flessibile rispetto alle fonti rinnovabili più intermittenti, ma “questo non è sempre ricompensato dal mercato”, ha osservato Viteri. Inoltre, vi sono ostacoli legislativi, come l’obbligo di condurre valutazioni d’impatto ambientale per ogni nuova costruzione, che rendono difficile l’avvio dei cantieri per impianti moderni, visto che richiedo alta intensità di capitale. La Commissione Europea, al momento, si mostra alquanto fredda sulle richieste degli operatori del settore, dichiarando che “la necessità di una strategia specifica per l’energia idroelettrica in questo momento è minore” rispetto a quanto fatto per l’industria solare ed eolica.
L’opzione del ripotenziamento dell’industria idroelettrica
L’EU Hydropower Alliance, che riunisce i 10 maggiori operatori del settore, è nata con l’obiettivo di ottenere maggiore attenzione da parte del mondo politico europeo verso questa risorsa rinnovabile. L’energia idroelettrica genera il 12% dell’elettricità del Vecchio Continente ed è la seconda fonte di energia rinnovabile dopo l’eolico. I sistemi di pompaggio dell’acqua, che consentono di immagazzinare l’energia in eccesso per i momenti di scarsità, rappresentano il 90% della capacità di stoccaggio flessibile dell’energia del blocco. Nonostante ciò, l’energia idroelettrica viene considerata meno competitiva rispetto alle fonti rinnovabili più economiche come l’eolico e il solare.
Un’opzione per il settore potrebbe essere il ripotenziamento delle vecchie dighe idroelettriche. In base alle stime di Eurelectric, l’associazione dell’industria energetica dell’UE, l’espansione degli attuali bacini potrebbe aumentare dell’80% la capacità di pompaggio dell’Europa, garantendo un maggiore stoccaggio a lungo termine dell’energia in eccesso. Una condizione ideale, vista la crescente quota di energia eolica e solare intermittente che andrà ad aggiungersi al sistema elettrico. Tuttavia, il settore dovrà affrontare le preoccupazioni ambientali e trovare un equilibrio tra la produzione di energia e gli impatti sugli ecosistemi fluviali.